Dalle chiese ai musei, ai palazzi, alla “Riserva naturale dei calanchi” e alle grotte: Atri, località situata su tre colli, è un piccolo gioiello dal punto di vista turistico con le sue tante testimonianze storiche, naturali, archeologiche ed è qui che l’8 dicembre di ogni anno si svolge il rito suggestivo e affascinante de “La notte dei Faugni”.
Ducato degli Acquaviva
L’antica Hatria era già conosciuta ai tempi di Plinio e il suo percorso storico ha origini molto lontane nel tempo.
E’, però, l’anno 1395 che segna un momento molto importante per il suo sviluppo: è questo il periodo, infatti, in cui venne venduta agli Acquaviva di cui divenne Ducato e sotto il dominio di questa importantissima famiglia rimase fino al 1760.
Itinerario turistico
Vera e propria città d’arte e ricca di tradizioni, Atri offre un percorso turistico molto interessante che parte, sicuramente, dalle sue chiese e, in particolare, dal duomo: la Basilica di Santa Maria Assunta.
Terminata nel 1305, è una delle sue costruzioni religiose più suggestive ed è anche “Monumento nazionale”. All’esterno lascia subito ammirare la sua bellissima facciata, mentre all’interno, oltre a una serie di affreschi risalenti a periodi diversi, tra cui il bellissimo “La madonna del Cardellino”, si trova anche la Porta Santa che viene aperta ogni anno a metà agosto.
Altre tappe da questo punto di vista sono quella nella Chiesa di San Francesco d’Assisi e nella Chiesa di Santa Reparata.
Per quanto riguarda, invece, le costruzioni civili, va ricordato il Palazzo Ducale con le sue scuderie accanto alle quali, tra l’altro, si trovano anche alcune cisterne romane.
I Musei
Un soggiorno di vacanza o anche solo un giorno di gita a Atri non può prescindere da una visita al Museo Capitolare, situato ai piani superiori del chiostro di un monastero risalente al XII° secolo.
Al suo interno, in ben dieci sale, si trova una splendida collezione che comprende dipinti, sculture, manoscritti, ceramiche appartenenti alla Collezione Bindi, oltre ad oggettistica liturgica di vario genere.
Nelle tre sale che, invece, fanno parte del Museo Archeologico si possono ammirare i reperti ritrovati nel territorio locale e nelle necropoli. Tra questi ci sono bracciali, pendagli, fibule, ceramiche, vasi in argilla e, naturalmente, alcuni corredi di sepoltura.
La “Riserva naturale dei calanchi” e le grotte
Il territorio atriano si trova immerso in una splendida location naturale che permette di ammirare dei luoghi davvero molto particolari come la splendida “Riserva naturale dei calanchi”. Questi ultimi sono il risultato dell’azione di erosione del terreno argilloso che, nel tempo, ha dato vita a quelle che sono una sorta di sculture naturali e che allo sguardo si offrono come un vero e proprio spettacolo imponente e creativo.
L’area della riserva comprende 380 ettari e al suo interno ci sono molte specie vegetali e una fauna molto ricca che vede la presenza, tra gli altri, di volpi, di puzzole, di tassi, di anfibi, di istrici. Qui, inoltre, abitano il falco pellegrino, il barbagianni, la civetta.
Le grotte sono un altro meraviglioso (e anche misterioso) ambiente naturale. La parte che finora è stata scoperta e esplorata ha una superficie di circa 700 mq. Le grotte furono l’abitazione dei primi abitanti di questo luogo e durante il periodo romano vennero utilizzate per ricavarne una cisterna dedicata alla raccolta delle acque.
La notte dei Faugni
Oltre che per un soggiorno estivo, Atri è particolarmente indicata anche per una vacanza da fare a inizio del mese di dicembre, quando, in concomitanza con la Festa dell’Immacolata, si svolge l’evento de “La notte dei Faugni”.
Dalle origini antichissime e pagane, originariamente era dedicato al dio Fauno, mentre oggi si lega alla festività cattolica dell’Immacolata Concezione e da qualche anno in concomitanza viene organizzata anche la “notte bianca”.
Il momento più suggestivo di questa festa si svolge all’alba dell’8 dicembre, quando un’emozionate processione di fedeli con i faugni accesi (ossia dei lunghi fasci di canne) percorre le vie del centro storico.
La proposta enogastronomica
Nel menu atriano spiccano alcuni prodotti tipici che fanno parte della tradizione gastronomica locale: dal miele alla liquirizia, al pregiato olio evo. Molto importante e ben nota è anche la produzione di pecorino, formaggio che, quando è caratterizzato da una stagionatura brevissima, di circa dieci giorni, si lascia apprezzare in tutta la sua morbidezza e spalmabilità.
Il “Dolce Pan Ducale” è un’altra specialità che è ormai famosissima anche a livello internazionale. A base di mandorle, canditi di cedro e cioccolato, fa davvero parte della storia locale, visto che le sue origini riportano indietro nel tempo fino al 1352.
Oltre questi prodotti tipici, la proposta del menu e della tavola locale vede in primo piano tantissime pietanze della tradizione abruzzese. Si parte da primi gustosissimi come il timballo e le “virtù” e si arriva a secondi di grande intensità organolettica. Tra questi ricordiamo la sfiziosa ricetta de “lu ciff’ e cciaffe”: un ottimo piatto a base di ritagli di carne di maiale (dalla pancetta al guanciale) che vengono fritti e aromatizzati con aglio, rosmarino, alloro, peperoni secchi.
Una curiosità da sottolineare, infine, è legata alla birra. Pare, infatti, che Atri sia uno dei primi luoghi in Italia dove è stata prodotta questa bevanda. I documenti che ne fanno riferimento risalgono addirittura al 1181 e riguardano proprio la produzione di birra da parte degli abati nel Monastero di San Giovanni a Cascianello (oggi frazione di Treciminiere).
Dove alloggiare
L’ottima e variegata organizzazione ricettiva permette di risolvere ogni esigenza. Per chi desidera immergersi in modo totale nel fascino della storia e dell’arte, c’è la possibilità di alloggiare in centro in un classico hotel dotato di ogni comfort e sono, inoltre, a disposizione anche molte strutture di altrettanto comodissimi B&B.
Per chi, invece, vuole essere a diretto contatto con la natura e circondato dal verde, c’è un’ampia possibilità di scelta tra agriturismo e/o B&B situati a varia distanza dal borgo.
Come arrivare
Chi viaggia in automobile deve prendere la A14, uscire alla stazione di Atri-Pineto e seguire la SP 28.
Chi viaggia in treno può scendere alla stazione di Pineto-Atri.