Proteggono la loro storia per renderla come dono ai tanti visitatori che arrivano ad ammirarli: i borghi storici sono piccoli gioielli tutelati dall’Associazione “I borghi più belli d’Italia” in funzione di una loro efficace e meritata valorizzazione turistica.
La provincia di Pescara e quella de L’Aquila permettono di costruire da questo punto di vista un interessante itinerario che invita a scoprire e conoscere luoghi dall’atmosfera magica, ognuno nella sua peculiarità, per far vivere agli ospiti un vero e proprio tuffo nel passato che vale sempre la pena di fare.
Pacentro: uno splendido panorama
La sua posizione privilegiata regala lo spettacolo vibrante che si estende lungo la Valle Peligna e che si fonde con quello del borgo quando ci si incammina lungo le sue bellissime vie.
Pacentro offre un itinerario turistico di grande interesse che viene arricchito dalle tante botteghe artigiane locali che espongono le loro piccole opere d’arte, risultato di una creativa e tradizionale lavorazione della pietra bianca della Majella.
Dal punto di vista monumentale spicca la visione del Castello Caldora (X secolo): costruito a scopo difensivo, domina con imponenza disegnando nell’aria l’immagine delle sue tre torri. Il castello offre l’ambiente, unico e suggestivo, nel quale ogni anno, per sei giorni, si svolge una rievocazione storica molto nota e seguita, i “Caldoreschi”, che riporta in vita gli usi e i costumi della corte medievale dei Caldora, Principi governatori del luogo.
Tra le varie costruzioni religiose, la Chiesa di Santa Maria Maggiore (XV-XVI secolo) è una vera perla architettonica che al suo interno offre la peculiare bellezza degli altari e delle nicchie, del coro e del pulpito in legno.
La “preta tonna” (altrimenti detta “pietra dello scandalo) è, invece, un luogo del tutto particolare. Incavata al suo interno, in passato aveva due funzioni: la prima era misurare la quantità di grano in tomoli (antica unità di misura) e la seconda era realizzare la seduta per chi si fosse macchiato del reato di insolvenza di un debito e che, appunto, veniva punito con la costrizione a restare seduto sulla pietra completamente nudo.
Particolarmente suggestive sono, infine, le pitture rupestri realizzate con ocra rossa su una parete rocciosa sulle Balze del Morrone di Pacentro, nella grotta di Colle Nusca, che rappresentano una serie di figure antropomorfe occupate a svolgere i vari momenti di un probabile rito.
Abbateggio: storia e farro di qualità
Nello scenario del Parco Nazionale della Majella si trova Abbateggio: luogo di fiaba raccontato dalla luminosità delle case in pietra bianca che dominano sul panorama della Valle del Fosso e contornate dal disegno degli alberi di faggio e roverella.
Il nome di questo borgo si lega immediatamente alla produzione del farro che qui trova una delle sue migliori proposte dal punto di vista della qualità e che viene celebrato come prodotto tipico locale durante la festa che si svolge, ogni anno, ad agosto.
Abbateggio si lascia ammirare con tutta la bellezza della sua suggestiva disposizione arroccata, dove si trova il borgo storico originario che si sviluppa tra salite tortuose e scalinate ripide.
La Chiesa di San Lorenzo Martire, al centro del paese, conserva al suo interno la statua in legno del Santo patrono. Ha una pianta rettangolare e, oltre alle decorazioni, ai rosoni e agli stucchi, va sottolineata la peculiare bellezza della gradinata a chiocciola in pietra che si trova nel campanile.
Di grande interesse è la zona archeologica poco distante. E’ un villaggio neolitico in cui sono conservate alcune capanne a tholos, costruzioni tipiche della zona della Majella e la cui unicità è oggi tutelata e protetta da una legge regionale dedicata.
Altro luogo da non perdere di visitare è il Santuario della Madonna dell’Elcina. Si trova sulla collina omonima poco distante dal borgo, nel luogo in cui pare si sia verificata un’apparizione mariana a due pastorelli muti. All’interno della chiesa, sull’altare maggiore, spicca la statua in terracotta che raffigura proprio la Madonna.
Scanno: una passeggiata tra le “cimmause”
Il trionfo della bellezza decorativa è quello che arriva allo sguardo di chi si trova a camminare lungo le vie di Scanno e nel suo lasciarsi osservare da lontano, offrendo allo sguardo le costruzioni del borgo storico disposte a formare un’immagine di rara armonia.
Scanno si trova “seduta” su uno sperone del Monte Carapale (l’etimologia della sua parola porta proprio al significato di “sgabello”), mentre tutto intorno domina la natura incontrastata del Parco Nazionale d’Abruzzo e del lago omonimo con l’intensità dei colori della natura che mutano con il susseguirsi delle stagioni.
Le tante espressioni di architettura religiosa locale sono narrate nella visione romanica della facciata della Chiesa di Santa Maria della Valle oppure negli interni di magnifico stile barocco della Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
Il borgo tutto è caratterizzato da un interessante itinerario che mette al centro anche un grande numero di costruzioni di architettura civile degne di nota, a cominciare dagli splendidi palazzi in cui hanno vissuto le famiglie nobiliari del luogo e tra cui va ricordata l’esultanza, di nuovo, barocca della facciata di Palazzo Mosca, ricchissimo di decorazioni che vedono protagoniste figure tipiche come i putti e i serafini.
I portali, gli archi, le logge trifore e bifore che disegnano lo stile di moltissime abitazioni civili e le caratteristiche “cammause”, ossia le tipiche scalinate in pietra, sono tra gli elementi che rendono Scanno un luogo pieno di fascino, ricco di storia, nel quale è evidente una bella creatività che ben si racconta anche con il lavoro degli artigiani locali impegnati nella produzione di splendidi costumi tradizionali.
Caramanico Terme: bellezza storica e benessere naturale
Situato nell’ambiente speciale e affascinante del Parco Nazionale della Majella, Caramanico Terme, come suggerisce il nome, è ricco di sorgenti di acqua oligominerale e sulfurea dalle proprietà benefiche per l’organismo.
L’architettura religiosa trova nella Chiesa di Santa Maria Maggiore un luogo da non perdere di visitare. Oltre alla statua nera che raffigura la Madonna, è possibile ammirarvi uno splendido e particolarmente suggestivo crocifisso scolpito in legno, che ha la peculiare capacità di donare a chi lo osserva una visione prospettiva differente e la conseguente capacità di cambiare la sua espressione.
All’interno della Chiesa di San Tommaso Becket è conservata la cosiddetta “colonna santa”, che, secondo la leggenda, possiede proprietà miracolose.
Poco lontano è situato Roccacaramanico: un borgo storico restaurato per valorizzarne l’ambiente dal punto di vista turistico con la realizzazione di un “albergo diffuso”.
Santo Stefano di Sessanio: tra arte e cultura
La sua peculiare ubicazione lo rende un luogo davvero privilegiato. Santo Stefano di Sessanio, Presidio Slow Food per la produzione di una antichissima e squisita varietà di lenticchie, si trova, infatti, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il fascino dell’ambiente naturale che lo circonda si fonde perfettamente con quello del borgo che diventa testimonianza storica di pura bellezza nel suo raccontare gli elementi decorativi, dai loggiati alle finestre, agli archi, che ne compongono lo stile elegante rendendolo un luogo ideale per accogliere un progetto di “albergo diffuso”, soluzione ormai sempre più affermata per accogliere al meglio il turismo nei borghi storici.
Il percorso che si snoda lungo le strade è fatto di salite e di passaggi anche ripidi che costruiscono un ulteriore motivo per lasciarsi conquistare dalla suggestione di questo luogo durante una passeggiata a piedi che porta a scoprire i posti più interessanti, a cominciare dal monumento simbolo: la Torre Medicea (XV secolo), una classica costruzione con funzione di vedetta e di controllo del circondario e accanto alla quale è situata la “Casa del Capitano”, un’abitazione decorata da splendidi loggiati.
Uno degli ingressi al borgo è quello che passa attraverso la Porta Medicea, che prende il nome proprio dallo stemma dei Medici situato sul suo architrave e che ritroviamo in moltissime altre costruzioni del luogo: dalla chiesa madre al centro del paese al Palazzo Mediceo, oggi sede di un ristorante, che fu realizzato proprio dalla famiglia fiorentina come residenza locale.
Nell’itinerario turistico di Santo Stefano di Sessanio va inserita una visita al Santuario della Madonna delle Grazie: costruita nel XVII secolo, si specchia sulle acque del lago.
Navelli: la tradizione e “l’oro rosso”
Situato al di sopra dell’Altipiano di Navelli, il suo nucleo attuale nasce nel periodo medievale con l’unione di sei villaggi e la costruzione di un castello divenuto in seguito, nel 1632, Palazzo Baronale.
Il Palazzo offre una splendida veduta del panorama sottostante, mentre incamminarsi nel borgo storico vuol dire seguire il fascino delle sue viuzze e dei tanti vicoli che offrono la bellezza delle costruzioni civili, dei palazzi nobiliari, dell’architettura religiosa e di tutti quegli elementi costruttivi che ne disegnano la particolarità.
Famoso nel mondo per la sua eccellente produzione di zafferano, il cosiddetto “oro rosso”, dal punto di vista turistico Navelli offre un itinerario che si snoda alla scoperta della tradizione e del passato, a partire dagli esempi di architettura civile: da Palazzo Francesconi e la sua pianta a tre livelli a Palazzo Onofri con i suoi splendidi soffitti decorati.
La Chiesa di San Sebastiano, nei pressi del palazzo Baronale, di stile tardo-barocco e quella della Madonna del Rosario, che lascia ammirare al suo interno uno splendido organo antico di stile barocco e ottimi dipinti sulle volte, sono alcune delle tappe dell’itinerario riservato alla bellezza dell’architettura religiosa locale.
Castel del Monte: la casa-torre e gli “sporti”
Fa parte della Comunità Montana di Campo Imperatore e Piana di Navelli e questa localizzazione inserisce Castel del Monte all’interno di un panorama naturale di rara intensità che si unisce alla suggestione dello scenario disegnato dalle sue case-torri, ossia abitazioni fortificate costruite in altezza.
Il fascino del suo borgo storico si esprime con tanti scorci tutti da ammirare. Disegnato dalle strade che si incrociano, dalle strutture architettoniche dei loggiati, dai sottopassi, dagli “sporti”, ossia le interessanti e suggestive gallerie sotterranee che collegano il paese da una parte all’altra, quello di Castel del Monte è un ambiente che realizza un mix di fascino e mistero che rende questo posto davvero unico.
“Ricetto” è il termine con cui è nota la sua parte più alta, cioè la zona dove un tempo la popolazione si rifugiava nel caso di fuga da qualche pericolo e che è circondata dalle mura di protezione. Qui si trova anche la Torre Campanaria.
In un ideale percorso turistico è consigliabile visitare i micro-musei del borgo, luoghi creati per raccontare e tenere in vita gli strumenti tradizionali del lavoro locale, che si lega qui alla pastorizia e alla vita contadina.
La Chiesa di San Marco Evangelista, con le sue tre navate, situata nei pressi del castello, offre la ricchezza degli splendidi altari in stile barocco. All’interno della Chiesa di Santa Maria del Suffragio è conservata una statua raffigurante la Madonna che indossa le vesti tradizionali.
Molte testimonianze archeologiche, una necropoli e un insediamento risalente all’anno Mille si trovano, invece, nei pressi di Colle San Marco.