Città natale dello storico Sallustio e di Appio Claudio Cieco, situata a pochi km da L’Aquila, Amiternum è un sito archeologico di peculiare bellezza e ricchissimo di luoghi di grande interesse.
Il suo nucleo originario, fondato in età sabina, si estendeva lungo la zona del Colle San Vittorino e solo dopo l’invasione romana – che ebbe inizio nel 290 a.C. – Amiternum venne spostata più a valle, verso il fiume Aterno.
In questo modo si creò il nuovo centro cittadino e la zona che oggi conserva e offre tante testimonianze del passato, a cominciare dai resti delle terme e dell’acquedotto che le alimentava e fino ai bellissimi reperti artistici e le opere di mosaico, tra cui quelle che abbellivano la pavimentazione, situate all’interno di una villa di età imperiale che è stata identificata come edificio pubblico.
Il percorso archeologico
Molto suggestivo è sicuramente il luogo in cui è possibile ammirare i resti dell’antico Anfiteatro: costruito nel I° secolo d.C., nella sua struttura ad ellisse aveva la capacità di ospitare circa 6 mila persone per assistere agli spettacoli e tra questi – secondo quanto riportato da un’iscrizione riportata alla luce – quelli con i gladiatori.
Il Teatro, realizzato in epoca precedente, durante il periodo dell’Imperatore Augusto, ha una peculiare localizzazione lungo il pendio del Colle Preturo che permetteva di ottenere un’acustica di altissima qualità, utile al miglior svolgimento degli spettacoli a cui poteva assistere un pubblico di circa 2 mila persone. La zona del teatro in seguito venne utilizzata come necropoli cristiana.
Nei pressi di Amiternum è situata, inoltre, la Chiesa di San Michele Arcangelo: dedicata al culto di San Vittorino, nella sua stratificazione più antica sono conservate le catacombe dedicate al santo e sviluppatesi proprio a partire dalla sua tomba. É un luogo di peculiare fascino, tale da essere stato dichiarato “Monumento nazionale” nel 1902.