Dopo 17 anni la pinacoteca Vincenzo Bindi viene restituita alla città, diventando una casa museo che, ben lungi dall’essere un mero spazio espositivo, racconterà la vita e la storia dell’intellettuale giuliese.
Domenica, alle 19, la riapertura ufficiale con un concerto che andrà in scena a partire dalle 19 nella piazzetta di via Tito Acerbo, di fianco a piazza Buozzi; in caso di cattivo tempo, ci si sposterà sotto piazza Belvedere nel Loggiato Cerulli. Ci sono voluti più di due anni di restauri a vasto raggio per arrivare all’obiettivo attuale, con la pinacoteca che accoglie quasi 250 opere tra grafiche e pittoriche. Delle circa 460 di tutto il lascito di Enrico Bindi, 60 sono state allestite nelle sale della biblioteca.
A partire da lunedì 19 luglio, poi, la pinacoteca potrà essere visitata: nei giorni feriali dalle 17 alle 22, mentre nel fine settimana è prevista anche l’apertura al mattino, dalle 10 alle 12.30, e di sera l’apertura sarà prolungata di mezz’ora, fino alle 22.30. Per l’accesso sarà sufficiente il biglietto unico del Polo Museale.
Non solo i famosi dipinti degli abruzzesi del XIX e del XX secolo, ma anche le opere della Scuola di Posillipo: ecco alcuni dei capolavori che trovano posto all’interno della pinacoteca. E non è ancora tutto, perché ci sono anche le ceramiche di pregio, le maioliche e le sculture, con suppellettili preziose e mobili antichi. In più, per l’occasione sono stati restaurati i tendaggi originali, per una dimora ottocentesca in ogni senso.