“La cucina teramana. Dagli appunti di Rino Faranda”, volume curato da Claudio D’Archivio, sarà presentato a Teramo il prossimo 29 marzo 2019 nella Sala Polifunzionale in Via Comi 10 in un incontro moderato dal giornalista Sandro Galantini
All’attività di studioso, filologo, saggista, traduttore, insegnante, Rino Faranda (Messina 1922 – Ortona 2002) ha sempre accompagnato anche quella di appassionato conoscitore delle prelibatezza della cucina di Teramo.
In questo volume, che ha come titolo: “La cucina teramana. Dagli appunti di Rino Faranda”, sono contenute proprio molte delle ricette che vanno a costruire la bontà della tavola teramana e che Faranda ha raccolto secondo quelli che sono i dettami della tradizione.
Tra queste è d’obbligo ricordare specialità di primi quali le scrippelle ‘mbusse, i maccheroni alla chitarra, il goloso timballo, i ravioli e tanto altro che si accompagna con secondi gustosissimi tra cui il famoso “tacchino alla canzanese”, l’agnello “cacio e ova”, la “pecora alla callara”, le ricette a base di baccalà, la trippa, il formaggio fritto, gli arrosticini. Il tutto, infine, completato da golose proposte dolciarie come i bocconotti, i pepatelli, gli spumini, i torroncini.
Nelle pagine di questo pregiato volume ci sono ben 121 prelibatezze che fanno parte di un menu che, anche grazie al lavoro di Faranda, viene celebrato e raccontato con tutta la sua genuinità.
Il libro sarà presentato venerdì 28 marzo a Teramo, preso la Sala Polifunzionale, alle ore 18.00.
L’evento sarà moderato dal giornalista Sandro Galantini che ospiterà Claudio D’Archivio, curatore del volume, insieme con Alessandra Gasparroni e Edoardo Cipriani, i due autori che hanno contribuito a completare quest’opera con l’inserimento di due loro contributi.
“La cucina teramana. Dagli appunti di Rino Faranda” è stato pubblicato da “Ricerche&Redazioni”, di cui il Gruppo Medico D’Archivio è partner nel progetto editoriale, ed è stato stampato su pregiata carta naturale avoriata. L’autore dell’immagine in copertina è Fabrizio Lucchese.